Stress lavoro correlato: cosa fare?

Stress lavoro correlato: cosa fare?

In un’era dove la competizione nel mercato lavorativo si fa sempre più accesa, le aziende sono costrette a richiedere sempre di più dai propri lavoratori per mantenere un posto di rilievo nel panorama produttivo globale.

Questa tendenza è ulteriormente esacerbata dall’avvento dell’intelligenza artificiale, che, pur essendo un potente alleato, può illudere le persone nel pensare di poter accelerare senza limiti i ritmi di lavoro.

Mai come ora è fondamentale che le organizzazioni prestino attenzione allo stress lavoro-correlato dei propri lavoratori.

Lo stress lavoro correlato è un rischio trasversale su cui portare attenzione, per le ricadute negative sulle persone e per la produttività.

La valutazione dello stress lavoro correlato non dovrebbe essere vista solo come un adempimento normativo, ma come un investimento strategico.

Contrariamente a una credenza diffusa, numerosi studi hanno dimostrato che i lavoratori sotto stress non solo producono meno, ma la qualità del loro lavoro ne risente in modo significativo.

Numerose ricerche e studi nel campo della psicologia del lavoro e della gestione delle risorse umane hanno dimostrato che i lavoratori sotto stress tendono a essere meno produttivi rispetto a quelli in condizioni di benessere.

In particolare lo stress può determinare:

  1. Distrazione e difficoltà nella focalizzazione e concentrazione, con ricadute sul potenziamento di rischi cui è esposto il lavoratore o rallentamenti nello svolgimento delle attività lavorative.
  2. Affaticamento fisico e mentale, con l’aumento della difficoltà e della fatica nello svolgimento dell’attività.
  3. Riduzione del pensiero creativo e innovativo dei lavoratori, influendo negativamente sulla risoluzione dei problemi e sulla generazione di nuove idee.
  4. Assenteismo, collegato sia alle assenze per malattia, sia alle assenze collegate a una bassa motivazione.
  5. Malessere o patologie a carico del lavoratore, di differente gravità anche in funzione del livello di stress e del perdurare dello stesso.

In questo articolo ti accompagnerò meglio a conoscere il fenomeno dello stress lavoro correlato e a capire come poterlo gestire, a partire dalla verifica dell’assolvimento dell’obbligo del tuo datore di lavoro.

Cos’è lo stress lavoro correlato?

Lo stress lavoro-correlato è un tema di crescente interesse nel contesto lavorativo moderno.

Secondo l’Accordo Europeo sullo Stress siglato nel 2004, lo stress si verifica quando c’è uno squilibrio tra le richieste poste a un individuo e le risorse che egli dispone per gestirle.

Gli studi condotti da Robert Karasek e Töres Theorell hanno avuto un impatto significativo nella comprensione dello stress lavoro-correlato.

Karasek, uno psicologo americano, è noto per il suo Modello Domanda-Controllo, mentre Theorell, uno scienziato svedese, ha esteso questo modello includendo il concetto di supporto sociale.

Il Modello Domanda-Controllo di Karasek è una teoria rivoluzionaria che analizza la relazione tra le caratteristiche del lavoro e la salute mentale del lavoratore.

Secondo questo modello, lo stress lavoro-correlato è influenzato principalmente da due fattori: la domanda lavorativa (la quantità e la difficoltà dei compiti da svolgere) e il controllo (la misura in cui un lavoratore può esercitare autonomia e decisioni sul proprio lavoro).

Un elevato livello di richiesta abbinato a un basso livello di controllo crea un ambiente lavorativo ad alto rischio per lo stress.

Theorell ha ampliato il modello di Karasek includendo un terzo fattore: il supporto sociale sul posto di lavoro.

Questo include il sostegno da parte dei colleghi e dei superiori.

L’integrazione di questo elemento ha evidenziato che il supporto sociale può moderare gli effetti negativi di un elevato carico di lavoro e di un basso controllo, riducendo lo stress e migliorando il benessere generale dei lavoratori.

A partire da questi studi si è compreso che lo stress non ha solo un’accezione negativa: esistono due tipi principali di stress: l’eustress e il distress.

L’eustress, o stress positivo, è quello stato di tensione che motiva e aumenta la capacità di reazione di una persona. È spesso associato a sfide entusiasmanti e stimolanti.

Al contrario, il distress, o stress negativo, si verifica quando la tensione supera la capacità dell’individuo di farvi fronte, portando a esiti negativi sia psicologici che fisici.

Secondo il documento della Commissione Affari Sociali della Comunità Europea, intitolato “Sale della vita o veleno mortale”, lo stress lavoro-correlato psi evidenzia come lo stress possa essere sia una fonte di crescita che un pericolo potenziale.

Quando ci si sente padroni della situazione, lo stress diventa “il sale della vita”, una sfida e non una minaccia. Quando invece questo fondamentale senso di controllo viene a mancare, lo stress può determinare uno stato di crisi, con conseguenze negative per noi stessi, la nostra salute e il nostro lavoro. Se una tale condizione viene avvertita come parte integrante dell’esperienza quotidiana di lavoro, essa influirà sul ritmo al quale hanno luogo i processi di “usura” dell’organismo. Quanto più si “preme l’acceleratore” tanto più aumentano i “giri al minuto” ai quali funziona il motore del nostro corpo, così che tale “motore” si logorerà più rapidamente. In questo caso lo stress diventa un vero e proprio veleno mortale.

Le conseguenze dello stress lavoro-correlato nella sua accezione negativa, ovvero del distress, possono variare significativamente in funzione allo stato di salute generale della persona e di altre fonti esterne al lavoro, ma includono comunemente:

  • Difficoltà di concentrazione e memorizzazione delle informazioni.
  • Problemi di salute mentale come ansia e depressione.
  • Problemi di salute fisica, come malattie cardiovascolari e disturbi del sonno.

La probabilità di andare incontro a queste conseguenze aumenta quando lo stress negativo non è più episodico, ma diventa una costante delle tue giornate lavorative.

Come prima cosa è importante che analizzi le caratteristiche dello stress che percepisci: si tratta di eustress o distress, è sporadico e dopo un picco riesci a trovare distensione e benessere o è persistente e ti accompagna da tempo?

Il secondo passo è decidere come affrontarlo.

Cosa fare nel caso di stress lavoro correlato?

Per la normativa in vigore (Decreto legislativo 81 del 2008) la valutazione e la conseguente gestione dello stress lavoro correlato è un obbligo del datore di lavoro.

Periodicamente, in funzione di esigenze rilevate, il datore di lavoro con il suo staff tecnico opera un’analisi, da cui si individua il livello di stress lavoro correlato e, nel caso sia medio o alto, individua delle azioni correttive o delle strategie per eliminare o ridurre al minimo le fonti di stress.

Ecco alcune strategie che il datore di lavoro potrebbe implementare sia come azioni correttive che preventive:

  1. Creare un ambiente lavorativo positivo, in cui si promuove il rispetto, la comunicazione aperta e il riconoscimento delle prestazioni e del valore di ciascun lavoratore e lavoratrice.
  2. Implementare politiche di flessibilità lavorativa, come l’orario flessibile o il lavoro da remoto, permettendo ai lavoratori di bilanciare le esigenze lavorative con quelle personali.
  3. Promuovere programmi di benessere e supporto psicologico, come sportelli di ascolto, pratiche di mindfulness e azioni formative specifiche.

E tu cosa puoi fare?

Se il rapporto con il tuo responsabile è buono potresti intanto segnalare a lui la tua situazione, specificando le fonti che attivano lo stress e chiedendo il suo supporto.

Nel caso in cui i rapporti non siano ottimali, o tu non abbia tanta fiducia nel suo potere di attivarsi, ricorda che in qualità di lavoratore hai dei diritti.

Il primo è quello di contattare il tuo medico competente, il cui nominativo è sicuramente indicato nella intranet aziendale o nelle bacheche, o ti può essere fornito dall’ufficio risorse umane.

Ricorda che hai diritto a una visita medica straordinaria con lui, in cui potergli rappresentare il disagio e chiedere supporto.

La seconda cosa che puoi fare è contattare il tuo o i tuoi RLS – rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.

I tuoi RLS sono a conoscenza degli esiti della valutazione del rischio stress lavoro correlato, possono rappresentare ciò che il datore di lavoro si è impegnato a fare.

Possono inoltre prendersi carico delle tue richieste, richiedendo interventi per ridurre lo stress cui sei sottoposto.

Da un punto di vista personale, puoi lavorare per ridurre i sintomi, seguendo i consigli che ho indicato nel mio vecchio articolo sulla gestione dello stress.

Puoi aumentare la consapevolezza sui fattori attivanti lo stress, iniziare a dire qualche no e mettere i confini e investire sulla capacità di equilibrare i tuoi impegni fra lavoro, famiglia e altri impegni personali.

Se poi hai bisogno di un mio supporto o di altri consigli non esitare a contattarmi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *